[ BOZZA ]
Sfogliando i testi storici leggiamo:
Il 25 ottobre 1873 Bassani ing. Carlo, Denza padre prof. Francesco, Marinelli prof. Giovanni, Nallino prof. Giovanni, riuniti a Tolmezzo per la fondazione di una stazione meteorologica, propongono l’istituzione della Sezione. L’8 febbraio 1874 la Sezione viene costituita. I soci sono 82.
Nel 1879 la Sede della Sezione viene trasferita anche nominalmente a Udine chiamandosi “Sezione Friulana del Club Alpino Italiano”. Ma già nel 1881 per divergenze sorte con la Sede Centrale del C.A.I. la Sezione si stacca e prende il nome di “Società Alpina Friulana” (S.A.F.).
Nel mese di giugno del 1889 Pietro Kratter, cacciatore e guida alpina di Sappada, compie la prima ascensione al Creton di Clap Grande.
E’ in seno alla S.A.F. che il 1° luglio 1922 nasce a Tolmezzo la Sezione Carnica con l’adesione di 77 soci. Il Consiglio Direttivo è così costituito: Pepe dr. Carlo, Presidente; Schiavi geom. Angelo, segretario; Lippi ing. Emilio, Corbellini dr. Regolo, De Cecco Antonio (delegato Sez. Tolmezzo U.O.E.I.), Marchi ing. Renzo, Moro Girolamo, consiglieri.
Sorta con intendimenti essenzialmente alpinistici, dà subito inizio all’attività esplorativa delle montagne Pesarine, con le salite, da parte dei soci più preparati: della Creta della Fuina, del M. Siera e del Creton di Culzei.
1924
Il Consigli Direttivo viene così ricostituito: geom. Vittorio Tavoschi, presidente; dr, Regolo Corbellino, segretario; dr. Giacomo Pittoni, Vittorio Molinari, ing. Emilio Lippi, Cleva Giovanni, Girolamo Moro, consiglieri.
Il 14 e 15 settembre ha luogo a Tolmezzo il 36° Convegno annuale della Società Alpina Friulana. Viene lanciata, al Convegno, la proposta di costruire a Clap Grande, in Val Pesarina, un ricovero alpino per facilitare l’accesso e lo studio del sistema montuoso oesarino, al cui fine i proprietari della località hanno già fatto donazione del terreno. Il presidente Olinto Marinelli si dichiara favorevole all’iniziativa.
1925
Appena un anno dopo il Rifugio viene inaugurato.
1926
Nel Rifugio viene completato l’arredo. In questo anno, in seguito alle dimissioni di Vittorio Molinari, entra a far parte del Consiglio il ten. col. Alvio della Bianca.
1927
Esce la nuova edizione della Guida della Carnia e Canale del Ferro, a cura del consocio prof. Michele Gortani, stampata a Tolmezzo da Girolamo Moro.
Viene aperto un ardito sentiero che collega il Rifugio col Passo Siera e Sappada, violando per la prima volta gli impervi valloni di Culzei e Questamùs. E’ opera degli alpini del “Tolmezzo”
1928
Avviene il passaggio “d’autorità” della Società Alpina Friulana al Club Alpino Italiano, quale Centro di raccolta del “verbo” alpinistico. Per deliberazione dell’Assemblea dei soci della Carnia, frenate le velleità autonomistiche, la Sezione di Tolmezzo rimane in seno alla Sezione di Tolmezzo rimane in seno alla Sezione di Udine, assumendo la denominazione di “Sottosezione Carnica-Sezione di Udine del C.A.I.”.
A Direttore (o Reggente) della S. Sezione viene designato il segretario in carica dr. Regolo Corbellini. Il Consiglio Direttivo cessa le sue funzioni.
1929
Si accentua la “foga” alpinistica nelle pesarine, il nome di Dolomiti Pesarine è ormai accettato da tutti.
Viene aperta la strada di fondovalle che collega la Carnia col Cadore attraverso la Forcella Lavardet, ponte col Comelico e la Pusteria.
Nelle Dolomiti Pesarine si tiene il I° Corso di alpinismo della III Brigata Alpina, diretto dal capitano Zacchi con la collaborazione del tenente Marco Tessari.
Rifugio- Continua ad aumentare l’interesse dei visitatori, saliti a 500 con250 pernottamenti;
si rende manifesta la necessità di un ampliamento a cui si dà avvio subito con la costruzione della grande vasca di raccolta dell’acqua piovana e della cantina.
1930
E’ l’anno dell’ampliamento del Rifugio che viene inaugurato il 21 settembre. I Salesiani di Tolmezzo progettano la costruzione di una cappelletta.
1931
Viene inaugurata il 2 agosto la Cappella dedicata a Maria Ausiliatrice, Patrona degli Alpinisti, eretta dai Padri Salesiani di Tolmezzo.
1932
La generosità degli amici di Pesariis offre una ampia baracca per il ricovero delle auto a Pradibosco, e per la custodia delle merci dirette al Rifugio.
In settembre si svolge al De Gasperi il 3° Corso militare di Addestramento alpinistico di Brigata.
1933
Il dr. Corbellini cessa, a sua richiesta, di reggere la S. Sezione Carnica; lo sostituisce il cav. Jacopo linussio.
1934 – 36
Nel settembre 1934 viene inaugurato il nuovo sentiero,dedicato a Riccardo Spinotti, collegante il passo Volaia col Rifugio Marinelli, alla cui realizzazione aveva validamente contribuito la “Carnica”.
1937 – 40
Con l’aggravarsi della crisi economica e l’acuirsi della tensione politica, che precedettero lo scoppio della guerra, l’attività alpinistica si va affievolendo; i soci si riducono a poche decine.
Nel settembre del 1939 il rifugio De Gasperi chiude i battenti per non più aprirli perché nell’aprile del 1945 viene distrutto per cause belliche. L’annientamento è completo, comprese la cappella e l’attigua caseretta.
1946
Passato il turbine della guerra con le sue immani distruzioni e crollati anche certi miti politici,il dr. Regolo Corbellini riassume l’incarico di Reggente della Sezione Carnica.
La S. Sezione mette le basi per la ricostruzione del Rifugio De Gasperi
1947
Viene dato il via ai lavori per la ricostruzione del Rifugio De Gasperi. Innanzitutto l’installazione della teleferica e la preparazione dei materiali per la ricostruzione della caseretta. In tutto questo Nino Capellari, coadiuvato dal fratello Elio, viene coinvolto in pieno e l’impresario Vittorio Cleva risale nelle Dolomiti Pesarine per realizzare, in pratica per la terza volta, la costruzione del rifugio.
1948
La stagione si presenta poco propizia, pioggia e freddo rallentano i lavori di ricostruzione.
Il 18 settembre muore Romano Cimenti, appena ventenne, caduto durante un tentativo di scalata sul monte Amariana; un grave lutto per l’alpinismo tolmezzino.
1949
I lavori riprendono e già a fine luglio il rifugio è in grado di ospitare il primo campeggio del dopoguerra.
L’inaugurazione è fissata per i 7 agosto. Corbellini fu l’artefice primo di questo miracolo; assieme a lui vanno ricordati i suoi più preziosi collaboratori Nino ed Elio Capellari e Vittorio Cleva.
1950
Proseguono i lavori di completamento al secondo piano del Rifugio.
Anche in questo anno ha luogo, presso il De Gasperi, il campeggio della Società Alpina Friulana.
1951 – 52
Nulla è stato possibile rintracciare dagli archivi ed il libro dei verbali delle assemblee è andato purtroppo smarrito all’inizio degli anni ’80. Da qui in avanti ci si basa su note personali e su qualche documento che è stato possibile rintracciare.
1953
Dopo sei anni di intenso lavoro, specie per la ricostruzione del rifugio De Gasperi, la teleferica che sale da Pradibosco ha raggiunto i suoi limiti e deve essere rifatta. Qui vediamo ancora all’opera il consocio Nino Capellari assieme ai suoi operai.
1954
E’ l’anno della “Spedizione Italiana al K2”; tra i componenti vi è il nostro Cirillo Floreanini.
In questo anno viene aperta una via attrezzata sulla Torre Sappada, la bella cima più settentrionale del Gruppo del Clap Grande.
In febbraio è deceduto Gigi Zamolo, alpinista di punta della nostra S. Sezione.
1955
Quest’anno segna la ripresa dei corsi di alpinismo nelle Dolimiti Pesarine e il primo dell S. Sezione. E’ seguito da un gruppo di giovani con grande interesse ed entusiasmo.
1956
Entra a far parte del Consiglio della S: Sezione il consocio Guido Caufin, direttore della Cassa di Risparmio di Tolmezzo.
1957
Durante l’anno scolastico cinquantotto studenti del liceo scientifico di Tolmezzo si fanno promotori dell’iniziativa di costruire un piccolo ricovero in località Damarie sopra Illegio a quota 1200, per ricordare Romano Cimenti, già alunno del liceo, caduto sul monte Amariana.
1958
Il 14 settembre viene ufficialmente inaugurato il ricovero dedicato a Romano Cimenti.
1959
Il reggente Regolo Corbellini annuncia all’Assemblea annuale di aver perfezionato la pratica col Comune di Arta per la donazione del terreno in località Palasecca di Sopra (m 1419) per una costruzione verso il Monte Serio.
1960
Da molti anni è scomparso il sentiero che da Pradùt saliva al Monte Amariana. Il nuovo tracciato è stato studiato da Floreanini con la collaborazione della Forestale.
1961
Regolo Corbellini decide di lasciare la reggenza della S. Sezione Carnica. All’assemblea annuale Corbellini presenta ufficialmente le dimissioni e dalla stessa viene designato suo successore Floreanini.
Nella primavera sono stati eseguiti i rilievi sul terreno e la stesura del progetto per la costruzione dell’acquedotto con opera di presa sul Rio Pradibosco, in estate è stato dato il via ai lavori.
1962
La S. Sezione compie 40 anni, i festeggiamenti non potevano essere che al rifugio De Gasperi. Il reggente la S. Sezione ha consegnato a Corbellini un’artistica medaglia d’oro.
Vengono ultimati i lavori dell’acquedotto.
Il reggente è alla ricerca di una Sede Sociale e amministrativa che la S. Sezione non ha mai avuto. E’ ancora una volta Regolo Corbellini che si offre a risolvere i problemi della S. Sezione, proponendo un localino in una vecchia casa di sua proprietà, in via Raimondo Della Torre.
1963
E’ l’anno del centenario di fondazione del Club Alpino Italiano, le celebrazioni ufficiali della nostra S. Sezione si sono svolte il 20 ottobre. E’ stato inaugurato e battezzato col nome di “Romano Cimenti” il nuovo sentiero che da Pradùt sale in vetta all’Amariana.
1964
Superato il numero di 200 soci, anche la nostra S. Sezione ha diritto a un Delegato per l’Assemblea Generale del C.A.I., viene designato Floreanini.
Il 2 agosto è stata inaugurata la riapertura del Sentiero Siera”.
1965
All’assemblea di primavera viene proposto di aumentare di due unità il numero dei consiglieri e pertanto di nominare 9 al posto di 7: Il nuovo Consiglio risulta formato da: Cirillo Floreanini, reggente,Nino Capellari, Mario Dalla Marta, Luigi Dalla Marta, Dario Del Fabbro, Fausto Marini, Franco Massi, Nerina Vernier e Silvia Viezzoli. Revisori dei conti: Sylvia Marchetti e Loris Scorti.
1966
Nell’Assemblea ordinaria dell’11 marzo 1966 il Cosiglio Direttivo della Sottosezione delibera di erigersi in Sezione con la denominazione di Sezione di Tolmezzo del C.A.I.
Il 5 settembre il Consiglio Centrale del C.A.I. approva la costituzione della Sezione di Tolmezzo del C.A.I. ed il giorno 13 settembre lo stesso Presidente Generale del C.A.I. avv. Renato Chabod giungerà a Tolmezzo per portare la notizia ufficiale.
E’ in quet’anno che don Adriano Caneva, appassionato di montagna e con una lunga esperienza di direzione corale,con due semplici avvisi di convocazione, uno all’Albergo Roma ed uno sulla macchina del caffè di “Siore Tine”, riunisce una trentina di amanti del canto corale. Si costituisce, all’interno della Sezione del C.A.I. di Tolmezzo, un sottogruppo denominato “Coro del C.A.I. di Tolmezzo. Da allora, per quasi 15 anni, il Coro ha portato con successo i suoi canti in tutta la regione e fuori. Nel febbraio del 1973 don Adriano deve lasciare la direzione del coro che prosegue la sua attività, prima sotto la guida del prof. Massimo D’Orlando e poi di Loris Scorti. Il post-terremoto, con tutti i suoi effetti laceranti, incide negativamente anche sull’attività del coro che va via via riducendosi fino allo scioglimento nell’ottobre del 1983.
L’Assemblea straordinaria del di settembre, preso atto con compiacimento della deliberazione del Consiglio Centrale del C.A.I., elegge il primo Consiglio Direttivo che risulta così composto: Amelio Barbacetto, Silvio Beorchia, Adriano Caneva, Nino Capellari, Dario Del Fabbro, Cirillo Floreanini, Fausto Marini, Nerina Vernier, Silvia Viezzoli. Il 13 gennaio 1967 ha luogo la prima riunione del Consiglio; viene preso atto delle dimissioni del sig. Amelio Barbacetto al quale subentra il dr. Antonio Corbellini. La stessa operazione viene fatta a seguito delle dimissioni del revisore dei conti dr. Sylva Marchetti al quale subentra il rag. Guido Caufin. Le cariche vengono distribuite come segue: presidente Cirillo Floreanini, vice presidente Silvio Borchia, segretario Silvia Viezzoli; tesoriere Giuseppe Casabellata.
Sono state realizzate due opere al Rifugio De Gasperi; la costruzione di un fabbricato in muratura a due vani, per il deposito di materiali alla base della stazione di partenza della teleferica che sale da Pradibosco ed un locale più ridotto da adibirsi quale “ricovero-aperto” per il periodo in cui il rifugio resta chiuso.
1968 – 70
Le elezioni del nuovo direttivo della Sezione hanno riconfermato le stesse persone, ma nella riunione del 3 maggio Cirillo Floreanini rinuncia all’incarico per ragioni di lavoro. Al vertice della Sezione vengono eletti Antonio Corbellini presidente, Silvio Beorchia vicepresidente e Silvia Viezzoli segretaria.
1971
Scade il mandato del vecchio Consiglio, ma i suoi membri vengono rieletti meno uno, Fausto Marini al quale subentra Gianpiero De Marchi. Anche Antonio Corbellini, chiamato a far parte del Consiglio Centrale del C.A.I. si dimette da presidente; rientrato Floreanini, riprende il vecchio incarico. Don Adriano Caneva si dimette costretto da più importante incarico nell’ambito del suo ministero. Alla vicepresidenza resta Silvio Borchia e alla segreteria Silvia Viezzoli mentre Giorgio Tamussin subentra a don Adriano Caneva. A revisori dei conti vengono eletti Loris Scorti, Mario Cedolini e Guido Caufin.
1972
Il 20 aprile l’Assemblea annuale della Sezione conferisce la “Presidenza onoraria” al dr. Regolo Corbellini.
1973
Il Direttivo per il biennio 73-74 è così composto: presidente Cirillo Floreanini; vicepresidente Silvio Borchia; segretaria Silvia Viezzoli; consiglieri Antonio Corbellini, Dario Del Fabbro, Giulio Mirai, Giorgio Tamussin, Nerina Vernier, Luciana Vuan; revisori Mario Cedolini, Paolo Mariotti, Loris Scorti.
Dopo infinite peripezie i lavori per la costruzione del rifugio a Palasecca di Sopra, sono stati iniziati.
1974
La crisi petrolifera rallenta tutto; anche nei rifugi si sente la crisi seppur attenuata:Come in tutte le montagne si riduce il numero degli alpinisti ed aumenta quello dei turisti.
E’ completata la copertura del rifugio di Palasecca.
1975
Viene rinnovato il Consiglio Direttivo per i biennio 75-76 che risulta così composto: presidente Cirillo Floreanini; vicepresidente Silvio Beorchia; segretaria Silvia Viezzoli; consiglieri Antonio Corbellini, Dario Del Fabbro, Nicolò Genero, Franco Pittino, Nerina Vernier, Luciana Vuan; revisori Mario Cedolini, Paolo Mariotti e Loris Scorti.
Il rifugio in Palasecca è terminato nelle sue strutture essenziali.
1976
E’ l’anno del terremoto. Il patrimonio della nostra Sezione non ha subito danni, eccetto la nostra sede che manifesta diverse lesioni. Danni sensibili invece sono segnalati sui sentieri alpini, in particolare su quello di Siera e qui va segnalato il lodevole impegno dei consoci della Val Pesarina che si sono subito organizzati per la sua riparazione.
In quest’anno, per la prima volta dal 1958, viene sospeso il Corso di Alpinismo; Si dubita della stabilità della roccia, inoltre quasi tutto il Corpo Istruttori è impegnato nell’emergenza.
In una riunione del Consiglio Direttivo viene stabilito che il rifugio di Palasecca si chiamerà “Monte Sernio”
Il 26 dicembre è deceduto Nino Capellari; per tanti anni consigliere della nostra Sezione, è annoverato tra i soci fondatori e ricordato per la passione profusa nella ricostruzione del rifugio De Gasperi.
1977
Viene rinnovato il Consiglio Direttivo per il biennio 77-78 che risulta così composto: presidente Cirillo Floreanini; vicepresidente Silvio Borchia; segretaria Silvia Viezzoli; consiglieri Antonio Corbellini, Claudio De Crignis, Dario Del Fabbro, Ennio Pittino, Ugo Pittino, Luciana Vuan, revisori Mario Cedolini, Antonietta Mecchia, Loris Sicorti.
Con grande partecipazione di soci, il 23 ottobre viene inaugurato il rifugio “Monte Sernio” a Palasecca Alta (m 1419).
Scompare un’altra caratteristica figura del nostro sodalizio, Amelio Barbacetto, grande appassionato di montagna e prezioso collaboratore del dr. Regolo Corbellini.
1978 – 79
Il Consiglio Direttivo per il biennio 79-80 è così composto: pesidente Cirillo Floreanini; vicepresidente Silvio Beorchia; segretaria Silvia Viezzoli; tesoriere Antonio Corbellini; consiglieri Claudio De Crignis, Dario Del Fabbro, Ennio Pittino, Luciano Querini; revisori Mario Cedolini, Antonietta Mecchia, Loris Sicorti.
Ricorre in quest’anno (1979) il centenario della prima ascensione del Monte Sernio o “Serenat” per opera di due ardite alpiniste friulane, Minetta e Annina Grassi.
Viene costituita ufficialmente la “Scuola di Alpinismo della Sezione di Tolmezzo del C.A.I.” regolarmente riconosciuta dalla Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo. La scuola diretta da Floreanini, dispone di un organico di 22 istruttori di cui 2 Istruttori Nazionali, 6 istruttori di Alpinismo qualificati e 14 fra Istruttori Sezionali ed aiuto-Istruttori. Con la partecipazione di ben 28 allievi la Scuola ha svolto il suo primo corso di alpinismo su ghiaccio alla Marmolada.
Il 1979 doveva segnare un grave lutto per la nostra Sezione,l’attivissima e brava segretaria Silvia Viezzoli ci ha lasciati.
1980
L’11 giugno parte la spedizione sci-alpinistica “Friuli- Alaska 80” della quale fanno parte i nostri soci Andrea Bergnach (medico) Claudio De Crignis, Luciano De Crignis, Francesco De Sanctis, Cirillo Floreanini(capo spedizione); Luciano Querini, Antonio Rainis e Franco Copetti del C.A.I. di Gemona; alle 3 del mattino del 2 luglio la mèta è raggiunta.
Il terremoto del 1976 aveva provocato lesioni alla copertura della sede e il fabbricato doveva essere ristrutturato; la segreteria e parte della documentazione della Sezione venne trasferita presso l’abitazione del dr. Antonio Corbellini. Dopo lunghe attese è stato possibile ottenere, da parte del Comune, una stanzetta in una baracca situata in Via Div. Garibaldi
Si inaugura il primo corso di sci-alpinismo, istruttore Luciano Querini.
Nel 1980 si costituisce la Sezione del C.A.I. di Ravascletto.
1981
La “Scuola di Alpinismo” da quest’anno ha inserito nel suo programma anche un corso di introduzione all’alpinismo e così nella settimana al De Gasperi si sono avuti ben 33 allievi, al corso ghiaccio alla Marmolada gli allievi erano 15 e altrettanti all’ormai avviato corso di sci-alpinismo.
All’Assemblea annuale Floreanini annuncia di non voler essere incluso fra i candidati al nuovo Consiglio.
1982
L’Assemblea di febbraio elegge il nuovo Consiglio Direttivo che sarà composto di soli 7 elementi al posto di 9 e alla prima riunione dello stesso vengono distribuite le seguenti cariche: Silvio Borchia presidente, Antonio Corbellini vicepresidente, Lina Astori segretaria. Gli altri consiglieri sono: Luciano Quercini, Loris Scorti, Bruno Vernier e Luciana Vuan; revisori dei conti: Mario Cedolini, Mario Dalla Marta,Antonietta Mecchia.
A fine anno si rende libero un prefabbricato metallico. Non è grande ma sufficiente a contenere tutto quanto immagazzinato a suo tempo nella baracca di via Div. Garibaldi.
La pittrice Cornelia Corbellini allestisce una mostra dei suoi quadri presso il Collegio Don Bosco.L’importo dei dipinti venduti, ben 4 milioni,sono stati devoluti al C.A.I.
In quest’anno sorgono le Sezioni del C.A.I. di Forni di Sopra e di Forni Avoltri.
1983
Il padre della Sezione Carnica ci ha lasciati. Il lutto è grande. Nessuno riuscirà mai a ripetere quanto ha fatto e dato per la sua Sezione e soprattutto nessuno ha amato o amerà le Dolomiti Pesarine come le ha amate lui. Addio caro dr: Regolo Corbellini.
Piero Corbellini ha realizzato la via ferrata all’Heberdèirer che collega il Cadin di Elbel con il Cadin di dentro.
Il gruppo di Paularo cappeggiato da Beniamino Di Gallo, ha realizzato un nuovo itinerario, in parte attrezzato nella propria zona “l’Alta via della Val d’Incarojo”.
Dopo anni di attesa, l’ENEL ha portato l’energia elettrica al rifugio De Gasperi.
1984
La ricostruzione è completata ed i prefabbricati vengono rimossi, così anche il Morteo attuale sede della Sezione dovrà essere rimosso. Il Comune ci offre due vani nello scantinato dell’Istituto Magistrale, in Via C. Battisti; è un buco ma lìimpegno di alcuni soci lo rendono abbastanza accogliente.
Sono trascorsi 30 anni dalla conquista del “K2” e la Sezione ha voluto ricordare l’evento con una serata cui hanno partecipato, oltre al nostro Floreanini,altri due componenti di quella storica spedizione: Lino Lacedelli e Gino Soldà.
Il Consiglio Direttivo, su indicazione dell’Assemblea, delibera di passare dalla gestione diretta del rifugio De Gasperi alla concessione in affitto.
Nel giugno di quest’anno è stata organizzata una spedizione internazionale nella Groenlandia orientale, della spedizione facevano parte anche due nostri soci: Luciano De Crignis e Roberto Mazzilis. De Crignis ha salito 5 cime, 4 con sci, delle quali due considerate di sci-estremo ed una parete di ghiaccio di 700 metri. Anche Mazzilis ha salito altrettante cime, con alcune difficoltà fino al 7° grado.
1985
Ancora lutti per la nostra Sezione, sono scomparsi Sylva Marchetti e Mario Adami. Sul GrossGlockner è caduto Luciano Gubiani – istruttore, un grave lutto per la Scuola di alpinismo.
Si rinnova il Cosiglio Direttivo per gli anni 85-87, del quale fanno parte Silvio Borchia presidente, Alberto Bearzi vicepresidente, Romano De Crignis segretario, e i consiglieri: Ermellina Astori, Dario Del Fabbro, Sergio Sabadelli, Loris Sicorti, Bruno Vernier e Luciana Vuan: Con ciò il Consiglio è nuovamente composto di 9 elementi. Si sono ritirati Antonio Corbellini e Luciano Querini.
Le gite sociali si sono moltiplicate fino a raggiungere le mille presenze in un anno.
1986
Il Consiglio Centrale del C.A.I., rilevata la grande attività che Cirillo Floreanini ha svolto in 40 anni, soprattutto in seno agli Organi tecnici centrali, ha decretato di assegnargli la medaglia d’oro. La cerimonia ha avuto luogo, in forma solenne, a Roma durante l’Assemblea dei Delegati.
In quest’anno Roberto Mazzilis è stato nominato Accademico del C.A.I.
Dopo tre anni di lavoro, con la collaborazione di tutte le Sezioni del C.A.I. della Carnia, vede la luce la “Carta dei sentieri della Carnia”, in scala 1:25.000.
1987
La Sezione sta crescendo, il numero dei soci ha superato quota 500, con diritto al terzo Delegato.
La nostra Sezione organizzail 23° “Convegno Alpi Giulie” al quale partecipano le tre Regioni confinanti: Corinzia, Slovenia e Friuli Venezia Giulia.
Le gite sociali ricevono sempre ampi consensi, ma a queste si sentirà la mancanza di ben cinque soci scomparsi durante quest’anno, in particolare di Ervè Lupieri.
1988
Con Romano De Crignis come segretario, la gestione della Sezione fa un salto di qualità in termini di efficienza.
Si rinnova il Consiglio Direttivo; vengo eletti: Alberto Calligaris è il nuovo presidente; Sergio Sabadelli vicepresidente; gli altri consiglieri eletti sono: G; Battista Cattaino, Claudio Francescatto, Bruno Mongiat e Giuseppe Tam; revisori dei conti: Loris Scorti, Bruno Vernier e Giobatta Ferigo.
Si costituisce il “Gruppo dei 50”, cinquanta amici che si prefiggono la valorizzazione del rifugio De Gasperi e delle Dolomiti Pesarine.
La Scuola di Alpinismo ha provveduto alla sistemazione della palestra di roccia principale e a tracciare un comodo sentiero di accesso al Gruppo del Clap.
1989
E’ l’anno del centenario della prima ascensione al Clap Grandeda parte del cacciatore Pietro Kratter di Sappada. La cerimonia ufficiale si è svolta il 1° ottobre presso il rifugio De Gasperi, i discorsi ufficiali del nostro presidente Calligaris e del Sindaco di Sappada hanno messo in rilievo anche i fatti più salienti che si sono verificati in 100 anni attorno al Clap.
Il 15 ottobre si ritorna nelle Pesarine per il Convegno delle “Sezioni Bivenete del C.A.I.”
Va ricordata la mini-spedizione sci-alpinistica nelle Ande Peruviane dei fratelli Antonio e Claudio Frezza con Anna Maria Vernier; e l’impresa di Jacopo Linussio che con i suoi 85 anni ha voluto toccare la vetta del Cervino.
1990
Il presidente Calligaris promuove l’incontro tra le sezioni carniche, nel tentativo di costituire l’associazione delle stesse, incontrando qualche opposizione che vanifica l’intento.
Ha inizio la stesura del libro “Il Clap…100 anni”
1991
Il 2 agosto, all’Auditorium Candoni di Tolmezzo, viene presentato il libro “Il Clap …100 anni” che ripercorre la storia della nostra Sezione dal 1873 al 1989, a firma degli autori Cirillo Floreanini e Carlo Quaglia.
1992
In maggio la Sezione organizza una conferenza-proiezione con il noto himalaista Oreste Forno.
Ancora nel mese di maggio, in collaborazione con il gallerista Vincenzo Crivello, la Sezione promuove la pittura in Carnia con la mostra “La montagna” diversi artisti carnici partecipano con loro opere.
1993
In luglio, dei 45 partecipanti alla salita al Monte Rosa quasi tutti raggiungono la Capanna Margherita, in una splendida giornata.
Jacopo Linussio non finisce di stupire, all’età di 89 anni, sale, in cordata, la via normale al Campanile di Val Montanara.
1994
Si susseguono le gite sociali di due o tre giorni, toccando le vette di importanti gruppi montuosi.
Luciano De Crignis, nostro socio, noto sci-alpinista dell’estremo, presenta all’Auditorium Candoni, traboccante di spettatori, le immagini delle sue più spettacolari discese.
1995
Il 9 luglio si inaugura l’ampliamento del Rifugio De Gasperi; sono ampliate la cucina, la sala da pranzo e ricavati locali nello scantinato ad uso di riunioni e deposito.
1996
Le gite sociali di quest’anno hanno il suo culmine nelle impegnative scalate alle cime del Gran Zebrù e Cevedale da parte di numerose nostre cordate.
1997
Viene costituito il “Gruppo Speleologico Carnico Michele Gortani”; il primo presidente è Antonino Torre.
L’attività escursionistica vede i nostri soci in Sicilia e salgono sullo Stromboli (in notturna) e sull’Etna (imbiancato dalla neve), due spettacoli indimenticabili.
1998
Nel mese di agosto viene ospitato nelle nostre montagne un gruppo di 28 alpinisti della Sezione siciliana di Catania. Con la guida dei nostri soci percorrono, durante un’intera settimana, le più significative vette della Carnia e delle Dolomiti.
In dicembre vengono presentate agli appassionati carnici 3 serate di proiezioni e dibattiti con alpinisti di fama internazionale: Sergio Martini, Nives Meroi, Ignazio Pissi, Eugenio Cipriani, e
La spedizione sulle Ande di Bizzarro, Taccoli, Scalet.
1999
Proseguono le escursioni anche al di fuori delle Alpi, infatti nostri soci percorrono le montagne dell’Isola d’Elba e quindi salgono il Gran Sasso d’Italia.
2000
In dicembre è presentata una serata di proiezioni e dibattito con il noto alpinista Alberto Paleari.
2003
Il 1° giugno muore Cirillo Floreanini; una vita dedicata alla montagna; prima all’arrampicata classica, con stile inconfondibile, poi con la totale dedizione alla costituzione del Corpo del Soccorso Alpino regionale e quindi alla creazione della Scuola di Alpinismo,che condusse con encomiabile impegno e capacità organizzative; Scuola che ora continua l’attività sulla traccia che Lui ha lasciato e che porta giustamente il Suo nome. Negli anni della maturazione alpinistica seppe compiere imprese leggendarie:K2, Monte Mc Kinley tra le più importanti,e nel contempo assumere impegni di livello nazionale quali : la Direzione della Scuola Centrale di Alpinismo del C.A.I.; la vicepresidenza della Commissione Nazionale Scuola di Alpinismo e tanto altroTenne numerose conferenze su temi di alpinismo, ambiente montano, flora e fauna alpina.
2004
Muore Jacopo Linussio (a 99 anni). “scendendo dal M. Tamai, incontro Jacopo sulle piste dello Zoncolan, “Mandi Jacopo, come va, gli chiedo..”he..cosa vuoi, sono costretto a sciare in pista” –aveva quasi 95 anni- Così racconta un amico del grande vecchio che fu, tra l’altro, un pioniere dello sci-alpinismo in Carnia. Questo aneddoto potrebbe da solo sintetizzare la personalità di colui che, erede dell’omonimo predecessore del 1700, seppe seguire quella scia creando una azienda che assunse importanza mondiale all’epoca della diffusione dello sci sportivo. La Sua attività alpinistica è ormai entrata nella leggenda, i Suoi compagni di cordata furono Comici, De Infanti e via di questo calibro; anche in età avanzata compì imprese notevoli; salito lo Spigolo giallo in Lavaredo a 67 anni; scalato il Cervino a 85 e il Campanile di Val Montanara a 89 anni. Resta un esempio per tutti noi.
2005
“La nuova Sede”
2006
Dal 16 al 25 giugno si è svolta in Carnia la 9° settimana Nazionale dell’Escursionismo, coordinata da Bruno Mongiat . Numerosi partecipanti, provenienti da varie regioni d’Italia, hanno percorso i sentieri della Carnia accompagnati dai soci delle sezioni carniche. Gli ospiti hanno soggiornato nelle nostre località montane. A conclusione della settimana hanno espresso la loro gratitudine per l’assistenza ricevuta ed apprezzato la bellezza dei luoghi visitati.